Diario della settimana: i toscani protagonisti in giro per il mondo

06 Febbraio 2020

Da Lorenzo Vivaldi che sfiora il record toscano nel giavellotto a superFabbri, passando per il tricolore di Marta Giovannini

SUPER GIAVELLOTTO A FIRENZE
A Firenze Lorenzo Vivaldi nel giavellotto Allievi in una gara svoltasi in condizioni di pedana bagnata scaglia l'attrezzo a 65.12, vicinissimo al record toscano di Puccini (66,02).

ANNA BONGIORNI PARTE VELOCE
Continuano i progressi stagionali della velocista azzurra Anna Bongiorni. Al meeting di Mondeville, in Francia, la sprinter pisana dei Carabinieri scende a 7.29 nella finale dei 60 metri, a soli cinque centesimi dal record personale, piazzandosi al terzo posto dopo essersi già portata a 7.32 in batteria. Nello scorso weekend la 26enne pisana, primatista nazionale della 4x100 con cui ha conquistato la finale mondiale e la qualificazione olimpica, aveva debuttato con 7.34 e 7.33 a Modena: adesso la figlia d’arte toscana diventa capolista italiana dell’anno.

MARTA GIOVANNINI TRICOLORE
Marta Giaele Giovannini, portacolori dell’Atletica Livorno, si è laureata a Padova, campionessa italiana di prove multiple Juniores. Il sorpasso sulle rivali avviene con la gara del salto in lungo: Giovannini salta 5,76, mentre Chiaratti si ferma a 5,47. Le due atlete sono separate di 43 lunghezze: 3009 punti per Giovannini, 2966 per Chiaratti. La livornese è la più veloce negli 800 (2:23.08), anche se Sara Chiaratti è tratta in inganno dal fatto che la campana viene erroneamente suonata con un giro d’anticipo: la ligure si ferma, poi riparte e chiude in 2:41.01. Il tempo le consente di essere comunque seconda in classifica generale. La maglia tricolore va a Livorno.

WEGIERSKA E FERRANTE VOLANO SUGLI OSTACOLI
Notevole miglioramento, ad Ancona, per Angelika Wegierska: 8.17 nella batteria dei 60 ostacoli e poi 8.16 in finale. La 25enne dell’Atletica Firenze Marathon demolisce il record personale di oltre due decimi, rispetto al crono di 8.39 dell’anno scorso. E sempre sui 60 ostacoli a Modena tra gli uomini 7.93 di Francesco Ferrante (Atl. Firenze Marathon). Tra le donne bene la compagna di allenamento Nicla Mosetti (Bracco Atletica), che corre due volte in 8.43.

GIULIA APRILE, SFIORA IL RECORD
Vittoria e record personale sfiorato da Giulia Aprile sui 1500 metri a Kirchberg, in Lussemburgo. La 24enne dell’Esercito e dell’Atletica Firenze Marathon con 4:18.27 si prende il successo, a una manciata di centesimi dal 4:18.00 della scorsa stagione.

SERATA NON PERFETTA PER STECCHI E IAPICHINO
Al Meeting di Karlsruhe il fiorentino Claudio Stecchi nel salto con l’asta ottavo ai Mondiuali di Doha va in pedana con vistose fasciature su entrambe le gambe; stavolta non riesce a oltrepassare la misura di 5,70 - tre errori - e deve accontentarsi di 5,60, fatto alla seconda prova, prestazione che vale il sesto posto. Ci riproverà l’11 febbraio a Lodz, in Polonia, per riprendere quota e guadagnare centimetri sullo stagionale di 5,73. 

Debutto internazionale stagionale non ottimale anche per Larissa Iapichino. La campionessa europea under 20 del lungo fa 6,22 nei primi tre salti dell’anno (anche un 5,99 e un 5,98 nella sua serie), al cospetto delle stelle mondiali della specialità. La 17enne fiorentina dell’Atletica Firenze Marathon chiude quindi al nono posto. Per la giovane saltatrice azzurra seguita da Gianni Cecconi e Ilaria Ceccarelli l’appuntamento è ad Ancona sabato 8 febbraio, a caccia del titolo italiano juniores.

ANCORA SUPER FABBRI
Un altro lancio da urlo per Leonardo Fabbri: 21,11 al Czech Indoor Gala di Ostrava (Repubblica Ceca) ed è secondo alle spalle del polacco Konrad Bukowiecki (21,88, migliore prestazione mondiale dell'anno). Il pesista dell’Aeronautica diventa così il secondo azzurro di sempre nelle gare indoor, a 43 centimetri dal record italiano al coperto di Alessandro Andrei (21,54 nel 1987) e incassa una conferma di qualità dopo il 21,32 all'aperto con cui aveva inaugurato la stagione in Sudafrica pochi giorni fa. Il 22enne fiorentino allenato da Paolo Dal Soglio spara lontano al quinto turno, dopo un 20,25 iniziale e tre nulli. È la misura che gli consente di salire momentaneamente in testa alla gara, prima di essere scalzato dal vicecampione d’Europa Bukowiecki e di chiudere con un altro 20,71 che vuol dire continuità. Per Fabbri c’è la soddisfazione di battere il ceco bronzo mondiale indoor in carica Tomas Stanek (20,92, quarto), superato anche dal portoghese Francisco Belo (20,94, terzo). 

FABBRI: “NON HO NIENTE MENO DEGLI ALTRI” - “Con queste gare sto prendendo fiducia - racconta Fabbri dalla Repubblica Ceca - si stanno riducendo le distanze con i migliori d’Europa e so di avere ancora margine. Alla fine Bukowiecki è venuto a ringraziarmi, ha detto che senza il mio 21,11 non avrebbe tirato fuori il 21,88. Lui è forte ma voglio batterlo quando la competizione conterà davvero. Bello sconfiggere Stanek in casa sua, bellissimo gareggiare a questi livelli, mi gasa tanto: sento che non ho nulla meno dei migliori e queste misure devono diventare la normalità. È certamente una conferma dopo il Sudafrica, nonostante oggi fisicamente non mi sentissi al top, a cinque giorni dal rientro in Italia dopo il raduno a Stellenbosch, dove abbiamo lavorato tanto. Senza i Mondiali indoor, l’obiettivo per la stagione al coperto può diventare questo record italiano di Andrei, oltre che continuare a prendere confidenza con le gare prestigiose. Le prossime? Stoccolma l’11, Sabadell il 19, Madrid il 21 e poi gli Assoluti di Ancona il 23”.


Leonardo Fabbri


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