Atletica: progetti e programmi per il 2018

13 Settembre 2017

Il presidente FIDAL Alfio Giomi e i Direttori tecnici Elio Locatelli (Athletic Élite Club) e Stefano Baldini (Giovanile e Sviluppo) hanno esposto oggi a Roma gli esiti degli incontri di programmazione.

Il Presidente federale Alfio Giomi, accompagnato dai Direttori Tecnici Elio Locatelli (Athletic Élite Club) e Stefano Baldini (Giovanile e Sviluppo) ha incontrato questa mattina a Roma la stampa, al termine di un primo ciclo di incontri di programmazione tecnica, convocati con il fine di indirizzare il percorso per il triennio 2018-2020. “Non ci sono dubbi, il Mondiale di Londra è andato male – le parole del Presidente – il risultato della rassegna iridata, come già detto al termine delle gare, non ci soddisfa. La mancanza di risultati di vertice è attualmente il vulnus dell’atletica italiana; un dato che ci fa male, ci angoscia, perché oscura il tanto lavoro che quotidianamente viene fatto, e bene, da tutto il movimento, dalle strutture territoriali e dalle società che operano non solo sul piano tecnico ma anche sul piano sociale, come vere e proprie agenzie educative. Siamo mancati in alcuni casi nella fase di programmazione e controllo degli atleti, come dimostra il fatto che dei 33 azzurri che avevamo individuato per l’inserimento nell’Elite Club all’inizio di questa stagione, ben 15 non erano presenti al Mondiale. Proprio su una programmazione condivisa strutturata e rigorosa abbiamo scelto di imperniare il lavoro in funzione del 2018 e del biennio successivo. In questo senso gli Europei di Berlino rappresenteranno una tappa fondamentale di verifica del progetto”.

NUOVI CRITERI DI AMMISSIONE ALL’AEC
Diverse le novità in vista. Il Consiglio federale del prossimo 29 settembre sarà chiamato a deliberare nuovi criteri di ammissione al gruppo élite, che ne porteranno la composizione, tra uscite e nuove entrate, a circa 40 atleti. Il lavoro di questo gruppo di vertice, svolto quotidianamente con i propri allenatori personali, sarà scandito da periodi di verifica da vivere (insieme ai tecnici di struttura) presso i Centri federali, di durata diversa a seconda dei casi, ma mai inferiore ai sette giorni mensili. A monte delle fasi operative, una programmazione annuale analitica (per quest’anno fissata a Roma, Acqua Acetosa, dal 22 al 24 ottobre), che definirà obiettivi, strumenti di preparazione e appuntamenti agonistici da condividere.

SETTE PROGETTI SPECIALI AL VIA
In più, saranno avviati sei progetti speciali, presentati al CONI prima della rassegna iridata, e dedicati a settori specifici, dove alla disponibilità da parte degli atleti a periodi prolungati di preparazione collegiale, verrà unito l’intervento di tecnici di spessore internazionale: ostacoli, marcia, maratona, asta, salti in estensione, staffette. Le attività relative a questi progetti si svolgeranno pressi i centri di preparazione olimpica di Formia-Bruno Zauli (ostacoli, asta, lungo-triplo, staffette) e Tirrenia (endurance, ovvero marcia e maratona). Ai Centri citati ne verrà affiancato uno nuovo, quello di Roma-Acqua Acetosa, destinato alle sempre delicate fasi di riabilitazione-riatletizzazione degli infortunati, con il supporto dell’Istituto di Scienza dello Sport del CONI (l’esperienza vissuta da Marco Fassinotti in questo senso è fortemente indicativa delle potenzialità del sito). Modifica importante anche rispetto ai criteri di selezione per i grandi appuntamenti internazionali: il tempo limite per l’ottenimento degli standard verrà fissato ad almeno 20 giorni prima del via della manifestazione. Confermato l’impegno sul settore giovanile e sul nuovo comparto “Sviluppo”, dal quale sono venuti risultati interessanti, testimoniati dai progressi significativi ottenuti ad esempio da atleti come Davide Re, Lorenzo Vergani e i fratelli Ala e Osama Zoghlami.

RAPPORTI PIÙ STRETTI CON LE SOCIETÀ MILITARI
“Avremo rapporti ancora più stretti e frequenti con le società militari – prosegue il Presidente Giomi – che sono un elemento di fondamentale importanza nella crescita degli atleti di vertice, e con cui abbiamo rapporti a 360 gradi rispetto alle necessità del movimento. Gli atleti militari saranno meno di 200 nel 2018, abbiamo condiviso la necessità di indirizzare gli sforzi verso gli elementi di vertice e quelli che noi includiamo nell’ambito dello sviluppo. E mi piace sottolineare la grande coesione del Consiglio federale anche rispetto al tema della riorganizzazione delle nostre attività tecniche: ieri, alla Riunione di programmazione, erano presenti ben sette consiglieri su dieci, a riprova della comune volontà di operare, insieme, per il bene dell’atletica”. Alla domanda se i risultati di Londra non dovessero rappresentare anche il motivo per un passo indietro, questa la risposta del Presidente federale: “Ho già detto in altre occasioni che il mio errore è stato pensare che bastasse un solo quadriennio, per riportare l’atletica italiana al posto in cui merita. Ma ce ne vogliono almeno due (peraltro il limite autoimpostosi dall’atletica, unica in assoluto nel panorama nazionale), perché costruire richiede tempo, e i risultati del settore giovanile ci dicono che stiamo operando correttamente, e a beneficio di tutti, sul lungo periodo”.

Interessante a questo proposito uno studio presentato dal DT del Giovanile e Sviluppo Baldini, che ha evidenziato alcuni dati inediti: tra questi, spicca quello relativo alla “consistenza” dei miglioramenti, in altre parole la capacità di ripetere più volte nel corso della stagione performances migliori del primato personale precedente. In alcuni settori, come negli ostacoli, il 71% dei convocati che hanno ottenuto un PB nel corso del 2017, hanno poi collezionato almeno altre due prestazioni migliori del limite precedente, a testimonianza del consolidamento della crescita.

“Tra 40 giorni – la conclusione del Presidente Giomi – ovvero subito dopo l’incontro di programmazione annuale del 22-24 ottobre, ci ritroveremo per verificare se saremo riusciti ad avviare il progetto esattamente in questi termini”.

SETTORE GIOVANILE: ANALISI 2017 E STRATEGIE

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