Salti azzurri in raduno per la stagione 2019

09 Gennaio 2019

Dieci convocati a Tenerife: presenti tra gli altri Donato per un nuovo anno da capitano, Jacobs al ritorno nel lungo e Randazzo dopo il cambio di allenatore, tutti verso gli Europei indoor

Primi salti dell’anno per gli azzurri. Nel raduno degli specialisti di alto, lungo e triplo a Tenerife sono convocati dieci atleti, quasi tutti impegnati nel periodo dal 3 al 19 gennaio. Oltre due settimane nell’isola delle Canarie (Spagna) per preparare al meglio la nuova stagione in un clima favorevole, sotto il sole e con circa venti gradi di temperatura. Spicca il nome del capitano azzurro Fabrizio Donato (Fiamme Gialle), bronzo olimpico del triplo nel 2012 e vicecampione europeo indoor. Poi un gruppo di saltatori in lungo a cominciare da Marcell Jacobs (Fiamme Oro), pronto a tornare in pedana dopo un anno dedicato alla velocità, insieme a Kevin Ojiaku (Fiamme Gialle) che da questa stagione si allena insieme all’argento continentale under 23 Filippo Randazzo (Fiamme Gialle). Presenti altri giovani come i triplisti Andrea Dallavalle (Fiamme Gialle), vicecampione europeo under 20, e Simone Forte (Fiamme Gialle) oltre al lunghista Gabriele Chilà (Studentesca Rieti Milardi). Al femminile in azione le campionesse italiane Laura Strati (Atl. Vicentina, lungo) e Ottavia Cestonaro (Carabinieri, triplo), mentre nell’alto il tricolore indoor Stefano Sottile (Fiamme Azzurre). Nella stessa località anche diversi velocisti azzurri.

CLIMA IDEALE - “Qui abbiamo trovato una situazione davvero favorevole - spiega il responsabile dei salti Claudio Mazzaufo - e siamo rimasti positivamente impressionati. Il clima è ottimale per la preparazione di velocisti e saltatori, con una ventina di gradi e il sole, e il campo sempre pieno di atleti di alto livello da quasi tutta Europa, tra britannici, francesi, tedeschi e svedesi. L’unico possibile inconveniente è proprio l’affollamento dell’impianto di Arona, nella parte meridionale dell’isola, ma nell’arco della giornata ognuno può individuare il suo momento ideale per allenarsi”. Come si svolge l’attività? “Sono qui i tecnici personali, che a stretto contatto si possono confrontare, e in base al loro programma seguono gli atleti con la possibilità anche di fare gruppo. Questo è il periodo in cui si inizia a lavorare a intensità più elevate, facilitate dal clima, e cerchiamo di mettere gli atleti nelle condizioni migliori, in modo razionale, per esprimere le loro potenzialità. Un’altra nota positiva è la presenza di atleti che hanno scelto di aggregarsi al raduno, come il triplista Daniele Cavazzani e il saltatore in alto Eugenio Meloni. Al rientro si dovrà tenere conto del riadattamento alle nostre temperature, ma per tutti c’è l’obiettivo della stagione indoor”. Che atmosfera si respira? “C’è lo spirito giusto e un bel morale. Mi ha colpito vedere la passione di Fabrizio Donato che è in forma, non faceva un raduno federale da tempo ed è felice di essere qui.

È bello vederlo insieme ad Andrea Dallavalle, ci sono oltre venti anni di differenza tra i due e per i più giovani l’esempio di Donato è un valore aggiunto enorme. Non siamo troppo lontani dall’Italia, le strutture e la sistemazione logistica sono funzionali e decisamente accessibili, l’ambiente è tranquillo, non manca niente”.

DONATO: “MI DIVERTO ANCORA” - Fabrizio Donato, a 42 anni e mezzo, punta agli Europei indoor di Glasgow (1-3 marzo) che nella scorsa edizione lo hanno visto sul podio: argento nel triplo a Belgrado 2017. “La strada è lunga per saltare lontano, manca un po’ di tempo alle gare - commenta il capitano azzurro che si allenerà a Tenerife fino al 12 gennaio - ma le risposte ci sono. È chiaro che non posso pretendere di essere tutti i giorni al massimo, e le energie vanno amministrate, però credo che anche quest’anno sto lavorando bene. Prima degli Assoluti di Ancona a metà febbraio mi piacerebbe fare una gara-test. E poi gli Europei indoor, dove due anni fa ho vinto la mia prima medaglia da allenatore di me stesso”. Cosa è successo negli ultimi mesi? “Nella scorsa stagione forse ho chiesto troppo, dopo le indoor sono ripartito subito ma senza rispettare in pieno i miei tempi e quindi mi sono trovato a rincorrere la condizione, pagandone le conseguenze agli Europei. Anche per questo mi sono preso un periodo di riposo e sono ripartito senza sapere dove sarei potuto arrivare. Ora avverto segnali positivi e sono fiducioso, poi come sempre saranno le gare a dire la verità”, prosegue il primatista italiano (17,60 all’aperto e 17,73 in sala). Intanto un raduno da affrontare sempre con entusiasmo. “C’è una bella armonia tra gli atleti, con uno spirito di condivisione e più generazioni a confronto, un ricambio anche tra i tecnici. Ne ho viste parecchie, ma i giovani di oggi mi sembrano particolarmente curiosi, predisposti a crescere, e anche questo può fare la differenza. Mi è capitato di scherzare con Dallavalle: gli ho detto che da junior avevo un record personale di 15,81 e quindi un metro abbondante in meno di lui che ha saltato 16,87... Se sono qui, è perché continuo a sognare in grande, senza accontentarmi. Non so se riuscirò a raggiungere la mia sesta Olimpiade, in caso contrario non sarà un dramma, ma il mio desiderio è di provarci. Mi piace l’adrenalina della competizione, mi diverto, ho voglia e per questo mi sento fortunato”.

RITORNO AL LUNGO PER JACOBS - Da quest’anno sarà di nuovo in gara nel lungo Marcell Jacobs, che nel 2016 ha realizzato il salto migliore della storia per un italiano con 8,48 ventoso (+2.8). Sempre sotto la guida tecnica di Paolo Camossi, campione mondiale indoor 2001 nel triplo, che racconta: “Per noi è il terzo anno a Tenerife, ormai un punto fisso. Da novembre abbiamo iniziato a spostare il lavoro, passando in pedana, ed era preventivato.

Infatti la scorsa stagione era stata vissuta da subito come una pausa dedicata alla velocità, per poi riprendere con il lungo. In questo periodo Marcell sta saltando con continuità, senza acciacchi di nessun genere. L’esordio potrebbe essere all’inizio di febbraio, resta da valutare in quale meeting”. Ci sarà ancora spazio per le gare di sprint? “Sì, non lasciamo la velocità, che è essenziale per un lunghista. E allora potrebbero esserci anche gare indoor sui 60 metri, con la disponibilità per la 4x100 alle World Relays di maggio. In base al calendario, non è da escludere un break a metà stagione in vista dei Mondiali a fine settembre. Ho già vissuto anche se da atleta - continua Camossi - una grande manifestazione in quel periodo, le Olimpiadi del 2000 a Sydney. Ci vorrà attenzione per non commettere errori di programmazione, ma ci vogliamo divertire in pista e in pedana”. Adesso la sede di allenamento è a Roma. “Abbiamo intrapreso una scelta importante di vita, trasferendoci per la preparazione da Gorizia nella capitale dove c’è la possibilità di lavorare al meglio: in diversi impianti, tra la Farnesina e l’Acqua Acetosa, oltre alla struttura indoor di Casal del Marmo, con un meteo favorevole e il supporto del settore sanitario e del medico federale Andrea Billi, all’Istituto di medicina dello sport, oltre che fisioterapico. In questo modo contiamo di tenere la situazione sotto controllo dal punto di vista fisico. Da parte mia, rimane l’impegno come fiduciario tecnico regionale del Friuli-Venezia Giulia a cui tengo particolarmente e anche per questo torno a casa quando possibile”.

CRESCE IL MATARAZZO TEAM - Si è ulteriormente allargato il gruppo di saltatori allenati a Castelporziano da Andrea Matarazzo. A fare il suo ingresso è il non ancora 23enne siciliano Filippo Randazzo, due volte sul podio europeo giovanile: bronzo under 20 nel 2015 e argento under 23 nel 2017 quando è arrivato al personale di 8,05 indoor e 8,04 all’aperto. “Un team molto unito, anche dal punto di vista umano - le parole di Matarazzo - perché credo tanto in questo aspetto. La scelta di Filippo è stata concordata con il tecnico Carmelo Giarrizzo, che lo ha sempre seguito e con cui rimango in contatto, cercando le condizioni e le strutture per fare il salto di qualità. Si è inserito bene, adattandosi subito al tipo di allenamenti che gli ho proposto. Insieme a Forte e Cavazzani potrebbe esordire nell’ultimo weekend di gennaio ad Ancona, mentre Chilà e Ojiaku probabilmente una settimana più tardi”. Presenti in raduno, tra i tecnici personali, anche Ennio Buttò (coach di Andrea Dallavalle), Sergio Cestonaro (allenatore di Ottavia Cestonaro) e Valeria Musso (che cura la preparazione di Stefano Sottile).

Luca Cassai

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