Lutto nel mondo dei Giudici di Gara per la scomparsa di Carlo Balestri

25 Aprile 2020

Era stato anima del movimento soprattutto in provincia di Livorno

Lutto nel mondo dell’atletica e dei giudici di gara per la scomparsa di Carlo Balestri. È stato Giudice di Gara dal 1968 e dal 1976 è diventato Giudica di Marcia Regionale, per poi proseguire come Giudice Nazionale dal 1988. Dal 1983 fino al 1999 è stato fiduciario provinciale del GGG di Livorno.
Nel 1994 è stato insignito della stella al merito sportivo del CONI, benemerenza GGG di III° nel 2012, e la Quercia al merito Atletico nel 2017. Fra le sue attività principali il prezioso supporto nell’organizzazione delle gare, da quelle locali a quelle internazionali. Dal 1994 al 1998 si sono svolti ben cinque campionati italiani allo stadio Armando Picchi di Livorno e una edizione di Italia – Unione Sovietica nel 1987. Grazie alla sua instancabile attività organizzativa, questi si sono trasformati in un grande successo. Fra l’altro ha supportato l’organizzazione di varie manifestazioni di marcia come gare internazionali e campionati italiani svoltisi a Livorno e in provincia. Era pignolo nei dettagli preparatori e aveva creato le condizioni per il perfetto funzionamento delle giurie impegnate a tutti i livelli, dalle gare interprovinciali fino a quelle internazionali alle quali ha partecipato innumerevoli volte come Giudice e come Giudice di Marcia. Per il Comitato Provinciale della FIDAL era un interlocutore privilegiato in quanto partecipava a tutte le fasi delle attività, dalla programmazione delle manifestazioni alla compilazione del programma gare.

Ha gestito come Giudice le gare di marcia con grande attenzione e difficilmente sbagliava il giudizio sull’incedere dei concorrenti. Aveva un grande amore per il GGG, e tanti sono gli episodi che lo hanno visto protagonista negli anni nella difesa del gruppo. Sempre e comunque metteva il GGG in primo piano, controllando scrupolosamente tutto, anche gli orari delle gare, cercando di farli diventare gestibili.

Quindi era un Fiduciario che aveva il senso del ruolo occupato con l’obiettivo di realizzare il miglioramento del Gruppo, del quale andava fiero. Era consapevole che c’erano necessità per mantenere il gruppo unito e per questo organizzava premiazione dei giudici, cene, incontri e sempre difendeva l’operato dei tesserati al GGG.

La sua mancanza si è sentita in questo periodo di assenza dal campo di atletica, aveva saputo suscitare un clima di vera e generale amicizia verso la sua persona; nonostante un carattere apparentemente difficile e "brontolone" era uomo dal cuore d’oro.



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